Questo blog genera un impatto sociale minore di zero!
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
[R.] PANDORUM, l'universo che ci era già stato proposto, ma...
28.8.10
Bando alle ciance...
questo film è noioso, lento, a tratti ripetitivo e privo di qualsivoglia barlume di originalità.
E' tutto? No, niente affatto. Credo che l'assuefazione da film horror di livello medio-basso sia ormai entrata nella fase matura; come per alcuni action movie, fantasy, thriller e serie tv mediocri - li guardiamo, ma non ci si ricorda più perchè.
E allora che si fa? Ci infervoriamo, ci imbizzariamo, ci ostiniamo a cercare quel "lato geniale nascosto" che potrebbe ribaltare, nella migliore delle ipotesi, le sorti nefaste a cui è inevitabilmente destinato il film. E sapete qual'è l'elemento bizzarro di questa ricerca? E' che in certi casi, scavando alla giusta profondità, qualcosa di buono emerge.
Eh già...perchè al di là dell'apparente inutilità di una pellicola come Pandorum, quel che interessa a noi poveri spettatori è la riesumazione di almeno una dote gloriosa del cinema horror.
Sto parlando del fattore tensione, unica e brillante "perla d'entrée" di questo "horror spaziale".
In Pandorum, infatti, il buio disarmante dell'universo si fonde con un background ,cupo e claustrofobico, creato ad hoc per riflettere il senso di disagio dei protagonisti sullo spettatore.
Un'operazione eseguita con cognizione di causa da un regista poco conosciuto come Christian Alvart.
Ed è forse a causa del suo status di "regista poco conosciuto" che una volta conclusi i primi momenti di tensione il film inizia ad intraprendere un percorso a senso unico verso l'autodistruzione. Perchè (citando Sir Conan Doyle) "se si esclude l' impossibile, tutto il resto, per quanto improbabile, deve essere la verità"...e "l'improbabile", nella fattispecie del caso, è da identificarsi nei "mostri antropofagi" (molto simili a quelli visti in "le colline hanno gli occhi") che infestano la nave. Esseri privi di carisma, già visti e rivisti, che non spaventano nessuno.
E, badate bene, per nessuno intendo proprio NESSUNO. I pochi superstiti della nave (fatta eccezione per i primi 15/20 min di film) non sembrano essere miminamente scossi dalla furia antropofaga dei mostri assatanati...anzi! In certi momenti tentano pure di affrontarli in una condizione netta di svantaggio più volte confermata dalla minoranza e dall'assenza di qualsivoglia arma letale a lungo raggio.
Ma queste "condizioni nefaste" non sono frutto della sorte o dell'altissimo...ma dello script.
Già letto, già visto, già digerito ed assimilato. Le note conclusive della storia possono essere viste in due modi:
A- Un'omaggio al genio di Chuck Palahniuk.
B- Un'ispirazione, che fa molto "ladrata", condizionata da un'assidua e costante visione di Fight Club (questa potrebbe essere intesa una mezza spoilerata...).
Detto questo lascio a voi le ultime conclusioni.
Io ho solo l'onere di evidenziare la bravura (incostante) di Ben Foster e la sterilità di Dennis Quaid (da cui, francamente, mi sarei aspettato di più).
VOTO: 6 1/2
NOTA DEL NERD: Quand'è che Hollywood si deciderà a reinserire il fattore tensione nei propri prodotti horrorifici!!? Perchè nessuno si indigna di fronte ad un risparmio gratuito e controproducente di quegli elementi che a suo tempo (parlo dell'epoca d'oro, ovviamente...per maggiori dettagli consultare il sito della HAMMER, please!) erano in grado di farci saltare sul divano per la paura!!? Perchè i genitori moderni sono fieri del fatto che i propri figli, reduci da film poveri di contenuto ed emozioni come Pandorum, passino notti tranquille all'insegna dei tanto odiati "sogni d'oro"!!? PERCHE'!? PERCHE'? Perchè...?
Etichette:
Cinema,
horror (quello medio),
Recensioni,
Think fhtagn
Lady Gaga is Calling Dr. Love!
26.8.10
Le reazioni del trù-metal-web:
"NNuuuuOOOO Kiss venduti di merda bla bla bla..."
"AAAARRRRRgggghhhh Gene Simmons pensa solo ai soldi ebreo del cazzo rommammà ullallà..."
"wOOOOOOOOOOOH (in Do settima) sono dei vecchiazzi ridicoli muffiti e impotenti mum mum mum mah..."
"Ye-HHHeA Kiss falliti ebrei schifosi ritiratevi bastardi, alehandrooooo..."
E' tristissimo notare quanti ragazzi manchino di una vita sessuale soddisfacente oggigiorno...
Etichette:
Dito Medio,
Heavy Metal,
Musica,
Pregustazione,
Think fhtagn
Splice, la RECENSIONE...
25.8.10
Se questo film fosse stato concepito tra il 1998-00 sarebbe stato un fottuto capolavoro, invece...
...nel 1997 un giovane e talentuoso regista di nome Vincenzo Natali (un "mangiaspaghetti" in terra straniera) diede vita ad un capolavoro fanta/metafisico meglio noto ai posteri come The Cube. Una prodigiosa e mastodontica rivisitazione del cubo rubichiano che, grazie al suo successo, riuscì a conferire al suo creatore fama, fortuna e gloria.
Pregi destinati a durare nel tempo, per convertirsi poi, automaticamente, nel miglior biglietto da visita che un regista "novello" potesse desiderare di avere.
Ed ecco che, ai giorni d'oggi, lo ritroviamo li. In pole position, in grassetto, evidenziato...in poche parole distinto da qualsiasi altro carattere che non introduca il Pitc o la data d'uscita nelle sale. Un monito ben visibile, diretto a tutti i potenziali spettatori che nutrono (o potrebbero nutrire) qualche dubbio sui natali di un film sui generis come Splice. Una trappola ben architettata che ha saputo far leva sulla famelicità del sottoscritto.
Quindi Splice è riuscito a fregarmi? Non del tutto.
Come ho scritto nell'incipit della recensione, ci si trova di fronte ad un titolo che avrebbe fatto furore negli ultimi anni del 900. Anni in cui il mondo ha assistito, con gioia e speranza, ad eventi come la clonazione dell'ormai famosa pecora Dolly e la riesumazione genetica degli antichi dinosauri per mano di Crichton. In poche parole, anni in cui la scienza sferrò possenti "uppercut" sul mento divino del nostro creatore.
E sulla scia di un probaile K.O. tecnico il cinema, la letteratura e il fumetto ci mangiarono parecchio. Si abbuffarono così tanto da declassare quei traguardi lungimiranti scientifici a semplice storia accademica.
Ecco spiegato in parte il grande difetto di Splice. E' roba già vista, già digerita...già assimilata.
La sua indiscutibile originalità viaggia su rotte vetuste stra-abusate. Se dovessimo sezionarlo, al suo interno non vi troveremmo che piccole porzioni di Frankenstein mescolate al già citato "Specie Mortale". La classica storia che vede uno scienzato (o più) sul ring, in un match VS il Creatore. La revisione sempreverde del gioco fatale di Adamo ed Eva...solo che al posto dei precursori dell'umanità troviamo due Nerd (che ultimamente vanno tanto di moda!) in camice bianco. E dall'altra parte...?
Un ibrido molto affascinante, interpretato dalla bellissima Delphine Chanéac, che riesce a riequilibrare le sorti del match contro il divino solo negli ultimi quindici minuti di film.
E per un incontro lungo centoquattro minuti vuol dire tanto, troppo.
Natali si sofferma pesantemente sugli aspetti para-umani dell'ibrido, lasciando decantare troppo il ritmo del film.
Vi sono poi alcuni dettagli (a mio avviso fondamentali) del "privato" dei personaggi che vengono a malapena menzionati. Qualche pinza inserita qua e là non è sufficiente a preparare adeguatamente lo spettatore medio al clou della vicenda. Strano, ma non sorprendente (per chi ,ovviamente, conosce il lavoro di Natali).
In definitiva...
-Il premio Oscar Adrien Brody è al minimo delle sue capacità. Rimandato a tempi migliori.
-Sarah Polley, già vista nello schifoso e impertinente remake de "l'alba dei morti viventi" (2004), non riesce a caratterizzare bene un personaggio molto complesso e chiaramente fondamentale per la vicenda. Bocciata.
-Delphine Chanéac è semplicemente stupenda. La sua intepretazione di qualcosa che NON dovrebbe esistere (e che mai esisterà...forse) è magistrale. Promossa a pieni voti.
-Vincenzo Natali...beh...è freddo e assente. Non mi sorprenderei se dovessi scoprire che ha diretto Splice dall'interno di quel cubo che è stato in grado di promuoverlo a vita migliore (leggasi, poteva fare mooolto di più!).
-Splice: un otto/nove se avesse avuto natali nel 1998...ma qui, nel 2010, purtroppo non può che meritarsi un sei.
Peccato.
Vedere e prevedere...
24.8.10
Tra tre ore mi sparerò questo.
La natura del film in questione dovrebbe predispormi ad uno stato di quiete, ante visione, prossimo all'illuminazione...invece, no!
Volendo azzardare una previsione contaminata da dubbi apparentemente infondati, ho come la netta sensazione che mi troverò di fronte ad una revisione/clonazione di quest'altro film.
Non che la cosa mi dispiaccia eh! Infatti, non posso fare a meno di richiamare alla memoria collettiva il seno prodigioso di Natasha Henstridge (che, per la cronaca, occupa ancora buona parte dei miei sogni erotici a lungo termine).
Però, seni mastodontici a parte, non posso fare a meno di concepire pensieri dubbiosi sulla presunta originalità della pellicola in questione. Dunque come la mettiamo!? Mi affido all'arte magica delle previsioni o al mio senso critico?
Rispondo citando Swarzy in Conan..."staremo a vedere".
P.S. Non perdetevi la rece!
Etichette:
Cinema,
Mesmerize/Hypnotize,
Previsioni,
Think fhtagn
Cose che capitano...
21.8.10
Ryan Reynolds è Lanterna Verde.
Una notizia che non turba più di tanto il mio quieto vivere per poche, semplici, ragioni:
-"Notte più Profonda" è un buon prodotto. E' scritto e disegnato con decenza e propone dei risvolti accattivanti. Ma, francamente, se fossi costretto a dover scegliere tra la triste morte di Batman (introdotta nel primo numero della serie) e il maestoso pestaggio immorale della Lanterna in "All Star Batman e Robin" (Miller+Lee) non esiterei un solo secondo a ruotare il mio pollice dx verso il basso per promuovere la morte del "minchione verde".
-Per me, Ryan Reynolds è un attore mediocre. Lo ha dimostrato con la pessima interpretazione di Deadpool in X-MEN ORIGINS (fortuna che la produzione ha avuto il buon gusto di cucirgli la bocca) e l'altrettanto misera "comparsata di supporto" in Blade Trinity (un grazie sentito a Jessica Biel per aver addolcito, con la sua presenza, la "pillola amara").
-Dirige Martin Campbell...e la cosa non può che farmi piacere. Infatti, spero vivamente che l'ormai famosa scena di tortura finale di Casino Royale venga applicata, senza remore, alle palle di Reynolds.
Detto questo, una cosa devo ammetterla...
...la tutina verde, in un certo senso, gli dona.
Una notizia che non turba più di tanto il mio quieto vivere per poche, semplici, ragioni:
-"Notte più Profonda" è un buon prodotto. E' scritto e disegnato con decenza e propone dei risvolti accattivanti. Ma, francamente, se fossi costretto a dover scegliere tra la triste morte di Batman (introdotta nel primo numero della serie) e il maestoso pestaggio immorale della Lanterna in "All Star Batman e Robin" (Miller+Lee) non esiterei un solo secondo a ruotare il mio pollice dx verso il basso per promuovere la morte del "minchione verde".
-Per me, Ryan Reynolds è un attore mediocre. Lo ha dimostrato con la pessima interpretazione di Deadpool in X-MEN ORIGINS (fortuna che la produzione ha avuto il buon gusto di cucirgli la bocca) e l'altrettanto misera "comparsata di supporto" in Blade Trinity (un grazie sentito a Jessica Biel per aver addolcito, con la sua presenza, la "pillola amara").
-Dirige Martin Campbell...e la cosa non può che farmi piacere. Infatti, spero vivamente che l'ormai famosa scena di tortura finale di Casino Royale venga applicata, senza remore, alle palle di Reynolds.
Detto questo, una cosa devo ammetterla...
...la tutina verde, in un certo senso, gli dona.
RECE - SOLOMON KANE
4.8.10
Accantono i preamboli per arrivare al dunque.
Questo film fa schifo! Anzi no, fa cagare!
Quand'è che Hollywood o "chi di dovere" capirà che il concetto di "tavoletta del cesso" è ben lungi dall'essere confuso con il genere Heroic Fantasy!? Quanti personaggi di Howard (Conan/Swarzy escluso) dovranno ancora essere smerdati pubblicamente prima che qualcuno si accorga dell'immane violenza ai danni degli ultimi, veri, "eroi brutali" della letteratura fantastica!?
La risposta è affidata ai posteri. Nel mentre possiamo solo limitarci a piangere sulle ceneri di un film concepito unicamente per vendere una manciata di biglietti e NON per promuovere un personaggio molto interessante come Solomon Kane.
Ed è un peccato, un VERO peccato. Perchè James Purefoy ci sta pure bene nei panni dell'eroico spadaccino puritano/cacciatore di demoni.
Certo, il modo in cui è stato "modernizzato" il personaggio suona più come una riesumazione del più recente concept di Van Helsing ...però, a mio modesto parere, l'interpretazione funziona. Funziona per i primi trenta minuti, fatta eccezione per il Nazgul/Morte introdotto ad inizio film e poi buttato nel cesso. Passata la prima mezz'ora segue la strage. Badate bene, non è un eufemismo! Intendo proprio una strage con i controcazzi. La trama diventa prolissa, lo spettatore fatica a condividere le motivazioni che governano la volontà combattuta dell'eroe, entrano in scena personaggi fondamentali a malapena accennati...in breve, un vero casino. Ma l'apogeo della schifezza viene raggiunto solo negli ultimi dieci minuti di film dove Malachi, aka il cattivone della trama (Jason Flemyng), subisce pubblicamente l'umiliante declassamento a semplice comparsa.
Quindi, a conti fatti, se avete cinque euro da buttare nel cesso è meglio se li convertite in un buon libro del ciclo di Solomon Kane, au contraire...
SCARICATELO, PISCIATECI SOPRA E POI GUARDATELO. Lo sfogo iniziale vi aiuterà a digerire il boccone marcio dato per buono.
La risposta è affidata ai posteri. Nel mentre possiamo solo limitarci a piangere sulle ceneri di un film concepito unicamente per vendere una manciata di biglietti e NON per promuovere un personaggio molto interessante come Solomon Kane.
Ed è un peccato, un VERO peccato. Perchè James Purefoy ci sta pure bene nei panni dell'eroico spadaccino puritano/cacciatore di demoni.
Certo, il modo in cui è stato "modernizzato" il personaggio suona più come una riesumazione del più recente concept di Van Helsing ...però, a mio modesto parere, l'interpretazione funziona. Funziona per i primi trenta minuti, fatta eccezione per il Nazgul/Morte introdotto ad inizio film e poi buttato nel cesso. Passata la prima mezz'ora segue la strage. Badate bene, non è un eufemismo! Intendo proprio una strage con i controcazzi. La trama diventa prolissa, lo spettatore fatica a condividere le motivazioni che governano la volontà combattuta dell'eroe, entrano in scena personaggi fondamentali a malapena accennati...in breve, un vero casino. Ma l'apogeo della schifezza viene raggiunto solo negli ultimi dieci minuti di film dove Malachi, aka il cattivone della trama (Jason Flemyng), subisce pubblicamente l'umiliante declassamento a semplice comparsa.
Quindi, a conti fatti, se avete cinque euro da buttare nel cesso è meglio se li convertite in un buon libro del ciclo di Solomon Kane, au contraire...
SCARICATELO, PISCIATECI SOPRA E POI GUARDATELO. Lo sfogo iniziale vi aiuterà a digerire il boccone marcio dato per buono.
Iscriviti a:
Post (Atom)