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Inculata [quasi] Stellare

26.7.10


Insomma, mi mancano neppure due settimane al tanto meritato spanzamento estivo e capita che il gruppo multinazionale per il quale lavoro da ormai 2 anni finisca nelle tasche di un altro gruppo multinazionale ancora più cattivo, più grosso, più ricco, più inquinante e, ancora peggio, più inglese.

E, pensa te, non posso neanche lamentarmi che è colpa di questa crisi abominevole, ma talmente abominevole, che ieri notte l'Adriatica sembrava la Love Parade ma senza morti o pasticche e con gallerie più larghe.
E' che semplicemente i loro 4 gentlemen biondoni sono andati di fronte ai nostri 4 gentlemen biondoni e, tra uno sputo di tabacco e l'altro, gli hanno mollato un gruzzolo di 3 miliardini; immaginatevi che facce si sono fatti. Il risultato è che ora viaggio su una nave sotto assedio, dove la probabilità di finire a fare la passeggiata con salto giù dal ponte non è delle più elevate ma si assapora comunque la sgradevole sensazione di non essere più seduti al tavolo di casa propria. Tutto qua.

Ecco che lo svacco ad energia solare programmato per agosto diventa un viaggio dentro a una dimensione onirica, un'ermo colle, un'ora d'aria.
Appunto, giacchè il video di qualche muflone sbiadito che recita il Leopardi non mi sembra proprio il massimo in chiusura, vi saluto su quest'altri versi, che di recente sono tornati sulla bocca e sulle orecchie di tanti, e vi abbandono alla spensierata compagnia del fido Red.
Brindate alla mia oscura sorte.

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