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RECE - La città verrà distrutta all'alba...
3.5.10
Già solo il fatto di non aver trovato in rete una locandina italiana decente del remake Romeriano The Crazies (1973) dovrebbe dirla lunga sul triste impatto che ha avuto questa "rivisitazione scarna e spaventosamente finta" (vi ho già detto tutto!) sugli horrorofili europei. Eppure proviamo, per una volta, ad esaminare la cosa sotto un profilo prettamente filosofico per poi sfociare, senza remore, nella rabbia più brutale.
Da un po' di tempo a questa parte sia ha come l'impressione che il vade mecum del "remake hollywoodiano" imponga l'implementazione graduale delle cosiddette "licenze poetiche" all'interno delle proprie rivisitazioni. Gesto scaltro, se si scorge il remake alla stregua di una "riproposizione" in chiave moderna di temi vetusti e "fuori moda" che difficilmente saprebbero inserirsi in un contesto moderno. Ovviamente sussite anche il "lato nobile" dell'impresa, vale a dire la riproposizione di antiche glorie ai giovani neofiti del genere rivisitato. Per farla breve, "carità a 360°".
Però ,quel che non passa in "foreground" il più delle volte è come il remake hollywoodiano sia diventato, a tutti gli effetti, un'industria nell'industria. Ciò comporta reciclaggi di idee più o meno valide a go go, ripubblicazione degli "old movies" sciacallati e, ovviamente, soldi facili. Anche in questo caso il fine, se scorto con un briciolo di buonismo, può risultare nobile (del resto bisogna pur portare la pagnotta a casa, n'est pas?)...ma che succede quando la voglia di riproporre sconfina nel cannibalismo sfrenato? Ve lo dico io; UNA FOTTUTA STRAGE.
Per la serie: mettiamoci le mani nei capelli, urliamo come se non ci fosse un domani e mettiamo a ferro e fuoco la sala del cinema. Perchè STUPRI del genere dovrebbero essere condannati da una somma autorità volta a salvaguardare il patrimonio storico (non scrivo artistico per svariate ragioni) della filmografia mondiale.
Cioè, certe cose sei disposto a metterle in conto quando rivedi, con occhio maturo e audace, quegli old movies che in età puerile puntualmente stimolavano incubi e notti insonni d.o.c...ma nel 2010, c***o, non puoi permetterti di parlare di "virus potenziati" senza tener conto delle regole basiche, scientificamente affermate e consolidate, che vincolano la trasmissione degli agenti virali. (SPOILER) Nel 2010 non puoi neanche permetterti di sguinzagliare un'atomica a pochi km di distanza dai due protagonisti per poi inquadrarli, mano nella mano, mentre osservano, beati, lo scenario post-apocalittico derivato da un'opera blanda di sterilizzazione. E, soprattutto, non PUOI sfociare nello "scarpismo"(tenere il piede in due scarpe!) più esasperato proponendo, in tutte le salse, zombi - "che però non sono zombi ma che li ricordano solo per dare il contentino agli zombofili". Sinceramente sono stufo di scorgere questa next gen di morti che camminano alla "28 giorni dopo" e "L'ultimo uomo sulla terra (il remake schifoso di Smith, ovviamente)". Ibridi che non fanno più paura, anzi...divertono! Per assurdo.
In conclusione, se il film originale del '70 (che, tengo a precisare, non era perfetto!) voleva strizzare l'occhio al pericolo invisibile derivante da potenziali armi biologiche coltivate nelle insospettabili fabbriche militari di provincia, au contraire l'attuale remake punta solo a portare la pellaccia a casa con qualche dindo in più nelle tasche.
L'ennesimo horror preconfezionato che fa piangere, dalla disperazione, i nostalgici e rovina il senso estetico delle nuove generazioni che, quasi certamente, non metteranno mai in preventivo di passare qualche notte insonne da post visione.
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