("Love Is In Control" - di Marco Andreoletti e Christian G. Marra,
souls of Passenger Press)
souls of Passenger Press)
Naturalmente vi sono molti modi per raccontare una storia. Il "problema", però, è che nessuno dei metodi investiti nell'orgia copulatoria mentale che precede il parto delle tanto agognate idee può essere bollato con l'etichetta di "non idoneo".
E allora che si fa? Si scrive, si disegna, ci si diverte, ci si incazza. Ci si serve da soli al bar delle "evocazioni" dove la nostra esperienza si fonde con le nostre passioni in un solo, grande, cocktail che come unica indicazione ha quella di dover essere "bevuto tutto d'un colpo"...possibilmente armati di tanta avidità e noncuranza.
Nel mentre lo scenario va letteralmente in frantumi. Bossoli ancora fumanti tintinnano sul terreno al pari di corpose gocce metalliche. La quiete corona una tempesta già consumata, il tempo è violentato da profonde digressioni che rallentano l'azione a favore dei dialoghi.
Il tempo, alla fine, distrugge tutto.
E sapete cosa? Love Is In Control è questo...e molto altro ancora. E' il Will & Grace del nuovo millennio, il "manga" che non vi è dato leggere al contrario, il sunto dell'action-pulp ormai in decadenza. E' Jazz-Metal suonato dalle onomatopee e cantato dai balloons. E' una prova (gratuita!) di un'elegante e meditata dimostrazione di potere.
Certo, la gratuità con la quale c'è stato servito questo gradevole cocktail potrebbe risultare, in un primo momento, spiazzante. Soprattutto quando si scopre che il "Passeggero Frankensteiniano" (bicefalo altamente creativo dotato di quattro coglioni fumanti!) è in realtà animato da una profonda sinergia arcana che lo rende in grado di realizzare l'impossibile.
Perchè è dell'impossibile che si sta parlando.
Un ragazzo alle prese con la sua prima sceneggiatura, impreparato, sfrontato (nel senso buono del termine, ovviamente!) e dotato di un bagaglio cultural-cinematografico elitario non idifferente è riuscito a gestire la ritmica, ma soprattutto il canto, di un'opera difficile da realizzare. Un'opera elitaria come i suoi gusti cinematografici e profonda come i rimandi che ha seminato lungo il percorso che corona la sua prima esperienza.
E che dire poi del suo complice grafico? Sorprendentemente arguto e geniale. Si destreggia in volteggi dinamici e sentiti come l'ultimo erede della famiglia Grayson. Ci lascia a bocca aperta con il suo modernismo visionario. Ci prende piacevolmente a schiaffi con la sua personalissima interpretazione del caos strutturale.
Insomma, lasciate che lo dica: "the Passenger strikes again"...e con i controcazzi pergiunta!
Per ora non posso fare altro che battere le mani. E continuerò a farlo...almeno finchè il magico duo non partorirà il secondo episodio (già annunciato!) di questa piacevole e affascinante avventura.
P.S. Pollice in su. Ammazzate quei fottuti leoni!
E allora che si fa? Si scrive, si disegna, ci si diverte, ci si incazza. Ci si serve da soli al bar delle "evocazioni" dove la nostra esperienza si fonde con le nostre passioni in un solo, grande, cocktail che come unica indicazione ha quella di dover essere "bevuto tutto d'un colpo"...possibilmente armati di tanta avidità e noncuranza.
Nel mentre lo scenario va letteralmente in frantumi. Bossoli ancora fumanti tintinnano sul terreno al pari di corpose gocce metalliche. La quiete corona una tempesta già consumata, il tempo è violentato da profonde digressioni che rallentano l'azione a favore dei dialoghi.
Il tempo, alla fine, distrugge tutto.
E sapete cosa? Love Is In Control è questo...e molto altro ancora. E' il Will & Grace del nuovo millennio, il "manga" che non vi è dato leggere al contrario, il sunto dell'action-pulp ormai in decadenza. E' Jazz-Metal suonato dalle onomatopee e cantato dai balloons. E' una prova (gratuita!) di un'elegante e meditata dimostrazione di potere.
Certo, la gratuità con la quale c'è stato servito questo gradevole cocktail potrebbe risultare, in un primo momento, spiazzante. Soprattutto quando si scopre che il "Passeggero Frankensteiniano" (bicefalo altamente creativo dotato di quattro coglioni fumanti!) è in realtà animato da una profonda sinergia arcana che lo rende in grado di realizzare l'impossibile.
Perchè è dell'impossibile che si sta parlando.
Un ragazzo alle prese con la sua prima sceneggiatura, impreparato, sfrontato (nel senso buono del termine, ovviamente!) e dotato di un bagaglio cultural-cinematografico elitario non idifferente è riuscito a gestire la ritmica, ma soprattutto il canto, di un'opera difficile da realizzare. Un'opera elitaria come i suoi gusti cinematografici e profonda come i rimandi che ha seminato lungo il percorso che corona la sua prima esperienza.
E che dire poi del suo complice grafico? Sorprendentemente arguto e geniale. Si destreggia in volteggi dinamici e sentiti come l'ultimo erede della famiglia Grayson. Ci lascia a bocca aperta con il suo modernismo visionario. Ci prende piacevolmente a schiaffi con la sua personalissima interpretazione del caos strutturale.
Insomma, lasciate che lo dica: "the Passenger strikes again"...e con i controcazzi pergiunta!
Per ora non posso fare altro che battere le mani. E continuerò a farlo...almeno finchè il magico duo non partorirà il secondo episodio (già annunciato!) di questa piacevole e affascinante avventura.
P.S. Pollice in su. Ammazzate quei fottuti leoni!
2 commenti:
Wow!!!! E allora io posto la recensione sulla pagina Fb della Passenger!E 'sticzazzi! ^_^
E ne hai ben donde!
Il vostro è un lavoro che non può, e non deve, passare inosservato!!!
E rinnovo pure "'STICAZZI"!!!
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