Recensire questo film, per me, è un po' come pagare una penitenza.
Perchè l'ho citato in lungo e in largo senza sapere di cosa stavo parlando. Perchè per un attimo (sicuramente in preda ad un disturbo sociopatico) ho OSATO dubitare del lavoro di Nolan. Perchè i sette anni dedicati al perfezionamento della sceneggiatura mi sono sempre sembrati una gran trovata pubblicitaria più che un vero e proprio atto di fede. Perchè l'odore della locandina sapeva troppo di Matrix Re-Reloaded. E dulcis in fundo...perchè Inception, a conti fatti, è DAVVERO un capolavoro senza intoppi.
Detto questo...la somma di qualsivoglia ulteriore "perchè" non potrebbe che portare ad una sola considerazione:
"recensire questo film è inutile."
Eh già. E' inutile per me, perchè rischierei seriamente di contaminare la bellezza e la magnificenza strutturale di questa pellicola, e per voi...perchè rischiereste di perdere per strada il gusto di scoprire qualcosa di VERAMENTE NUOVO. Scritto questo però, permettetemi di aggiungere una piccola nota.
Accantoniamo per un attimo il paradosso Dickiano e qualsiasi confronto fattibile con la produzione fantascientifica Hollywoodiana già archiviata, quel che resta è una visione complessa di uno degli aspetti più affascinanti dell'essere umano.
Il sogno, l'arte di esprimersi in tutta liberta all'interno di un mondo esente da qualsivoglia limite/regola. Un ambito così affascinante che sarebbe potuto risultare "riduttivo" o "comune" se quel genio di Nolan non avesse deciso di moltiplicarlo per tre (o per 4?) rendendolo ancor più intrigante di quanto la natura non l'abbia concepito.
Ed è proprio questo il pregio e il merito di Inception. Quello di aver abbattuto il muro del sogno per dare l'opportunità al "mondo avido" di scoprire un'ulteriore realtà oltre il varco dell'illusione.
L'illusione dell'illusione, il trionfo del mesmerismo, la caduta della morte e la svalutazione della carne. Follie filosofiche che possono essere narrate attraverso suoni, immagini e colori solo da una grande mente.
CONCLUSIONI: Nolan è un genio, ita est. E pure DiCaprio (tié).
VOTO 9 1/2, vale a dire ormai prossimi alla perfezione.
Accantoniamo per un attimo il paradosso Dickiano e qualsiasi confronto fattibile con la produzione fantascientifica Hollywoodiana già archiviata, quel che resta è una visione complessa di uno degli aspetti più affascinanti dell'essere umano.
Il sogno, l'arte di esprimersi in tutta liberta all'interno di un mondo esente da qualsivoglia limite/regola. Un ambito così affascinante che sarebbe potuto risultare "riduttivo" o "comune" se quel genio di Nolan non avesse deciso di moltiplicarlo per tre (o per 4?) rendendolo ancor più intrigante di quanto la natura non l'abbia concepito.
Ed è proprio questo il pregio e il merito di Inception. Quello di aver abbattuto il muro del sogno per dare l'opportunità al "mondo avido" di scoprire un'ulteriore realtà oltre il varco dell'illusione.
L'illusione dell'illusione, il trionfo del mesmerismo, la caduta della morte e la svalutazione della carne. Follie filosofiche che possono essere narrate attraverso suoni, immagini e colori solo da una grande mente.
CONCLUSIONI: Nolan è un genio, ita est. E pure DiCaprio (tié).
VOTO 9 1/2, vale a dire ormai prossimi alla perfezione.
2 commenti:
sono l'unico imbecille sul pianeta che non lo ancora visto?
You win.
Posta un commento