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E venne Darksiders...[RECENSIONE]
21.1.10
Questo 2010 ha decisamente dato il via al timer dell'apocalisse.
Vuoi perchè questo sarà, a tutti gli effetti, l'anno degli action games di lusso (Bayonetta, che è già entrato nei nostri cuori, God of War 3, che li stritolerà a dovere e Dante's Inferno...che...beh, si vedrà) , vuoi perchè i temi utilizzati saranno (e sono!) epicamente devoti ad una monotona (ma pursempre piacevole) ripresa della base "classica" sulla quale si erse per la prima volta il genere.
A questo punto è inutile dire che esistono due modi per trattare di un titolo come Darksiders.
Quello "bacchettone", che lo vede alla stregua di un mero clone di titoli che magistralmente si integrarono, fino a costituirne un punto di riferimento doveroso, nella scia storica del genere (come Soul Reaver, Devil May Cry, God of War e molti altri..) e quello "ammirevole" utile a riconoscere l'insindacabile pregio di un gioco, privo di qualsivoglia originalità innovativa, che riesce comunque a far breccia nei cuori dei "gamer" più incalliti a mò di un' esperienza memorabilmente intensa.
Come sempre ve ne perlerò stando nel mezzo...un pò come l'antieroe protagonista della vicenda, il cavaliere rosso dell'apocalisse a.k.a. Guerra, inviato sulla terra dal Consiglio, oscura trinità garante dell'equilibrio tra forze della luce e delle tenebre, per compiere il suo "sporco" dovere.
Ovviamente, come in tutti i preludi epici che si rispettano, le cose (anche quelle apparentemente perfette) non quadreranno fin da subito. Non vi è infatti traccia dei restanti cavalieri (Fame, Pestilenza e Morte) araldi dell'apocalisse in terra.
Il giocatore dunque si ritroverà da solo, nei panni di Guerra, investito dell'arduo compito di dover riordinare i pezzi di quel puzzle intricato che lo porterà a conoscenza di inquietanti rivelazioni.
Da i due lati , ovviamente, godremo della compagnia nefasta di forze ostili quali quelle della luce (angeli, arcangeli e chi più ne ha più ne metta..) e quelle dell' oscurità (orde di demoni, demonietti, spiriti e simili) che, a mò di giudici super partes, dovremo giudicare nel modo più consono alle nostre virtù naturali.
Il tutto per mezzo di combo ardite, potenziamenti oltremodo allettanti, una varietà originale di armi a nostra disposizione e un sistema di crescita del personaggio vincolato all'evoluzione della vicenda. Sulla base di questi elementi i rimandi ai "padri fondatori del genre" potrebbero, dapprima, risultarvi oltremodo evidenti...come ad esempio una mappa espandibile simbioticamente vincolata alle abilità sbloccate (Metroid), una "mercificazione" delle anime acquisite (Devil May Cry), un sistema evolutivo dei potenziamenti che sadicamente vi imporrà di partire da zero (God of War) e una vasta gamma di accessori "simpatici" come una "quadrilama a boomerang" (Zelda) un rampino (Bionic Commando) e un accessorio utile a creare portali (Portal).
Tutto sommato "l'insalatona di analogie" risulterà così appetibile (tanto è sapientemente gestita) che presto dimenticherete i confronti evidenti valorizzando Darksiders per quello che è e non per quello che sembra. Un titolo che esalta il genere restando pur sempre vincolato ad un' umiltà che solitamente è pretesa dall'ultimo arrivato.
Vi è poi, a sostegno dei giocatori più esigenti, una longevità decisamente discreta (15 ore di gioco circa) che non cede mai il fianco alla noia.
In definitiva Darksiders è un titolo che conquista, soprattutto perchè alla regia/direzione artistica troviamo un Joe Madureira (Battle Chasers, Dio abbia in gloria Cliffhanger solo per quello..e le ragazze di Danger Girl!) decisamente ispirato.
Un particolare encomio va alle atmosfere e ai colori del gioco, orchestrati da una sapiente trasposizione cromatica digitale dell'abilità di Mad!.
Un Otto e mezzo che gambizza un nove pieno solo a causa di un'originalità, purtroppo, assente e una rigiocabilità non propriamente esaltante.
Da avere...anche perchè, come molti di voi già sapranno, la vicenda non si esaurisce con questo primo capitolo.
SPOILER:
Per chi avesse già ultimato il gioco ecco un paio di immagini (Qui, qui, qui e qui) che vi faranno venire l'acqulina in bocca.
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