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Ip Man (2008)

25.10.09


C'è un muro invisibile che separa l'uomo dalla lotta per i propri ideali e per i propri affetti. E' quel muro che divide gli oppressi dai liberi, gli animali dalle bestie e i vincitori dai vinti.
Il vincitore è appunto chi valica quel muro, colui che anche nella sconfitta ha dato linfa vitale agli ideali di rispetto, coraggio e umanità. Lui la sconfitta definitiva, l'odore ripugnante del tappeto a contatto col proprio volto, non l'ha mai conosciuta.
Sul muro invisibile ed eternamento eretto della dignità e di ciò che rende l'essere umano Uomo c'è una fessura con inciso il suo nome.

Nella Cina della prima metà del novecento, quel nome era Ip Man, il più grande rappresentante dello stile Wing Chun mai esistito.


E' di questo che si racconta nella grande produzione hongkonghese dedicata al maestro dell'immenso Bruce Lee. Ip Man è un film epico, drammatico e toccante che decide di risparmiarci il polpettone biografico e si concentra con potenza sul significato delle arti marziali come arma contro il nemico fisico ma prima di tutto contro i demoni interiori che minacciano la dignità dell'uomo e ne avvelenano gli ideali.
Il contenuto del film ha molti punti in comune con le produzioni del maestro Liu Chang Liang, mettendone da parte la propensione per la commedia, in particolare con il crepuscolare e trascinante Eight Diagram Pole Fighter (a cui ho dedicato un post giorni fa). Attraverso le arti marziali si raccontano il dolore, l'eroismo e la vendetta contro l'usurpatore; forze motrici della storia fino all'esasperazione drammatica della vicenda finale, dove la lotta fra bene e male si eleva al di sopra dei ruoli dell'oppressore giapponese e del piccolo grande maestro ingaggiati nel classico sanguinoso combattimento.
Come Ip Man stesso, cui Donnie Yen regala un eleganza ed una presenza scenica memorabili, fa intendere in uno dei momenti più trascinanti e drammatici della pellicola dicendo "sono soltanto un uomo Cinese", è il concetto di uomo ad essere tenuto in prima linea durante tutta la visione. L'uomo e il suo amore per i propri simili vicini e lontani, la volontà di onorarli, rispettarli e difenderli; una volontà che si traduce nel tributo artistico universale che in Cina come da noi è conosciuto come Kung Fu.



Per chi stesse cominciando a confondersi dico: state tranquilli.
Questo non è un film di dialoghi esagerati, di scene magniloquenti, piagnistei, pipe giganti etc.
Come potete vedere Ip Man è una pellicola che si fa largo a suon di cazzotti, articolazioni devastate, pugni a catena. E' un dito medio sollevato verso il buonismo e la mollezza del cinema odierno, americano, illogicamente pacifista, falso.
E' il grande ritorno del cinema di arti marziali cinesi che parla attraverso di esse regalandoci appunti di una cultura enorme, maestosa e sconosciuta e della propria sofferenza sotto l'occupazione giapponese. Filosofia che si scontra con la prevaricazione crudele e muscolosa e con il vero nemico della storia che è la volontà d'infrangere la pace e l'armonia fra gli esseri viventi. Notrete infatti che lo spietato generale Sampo altro non è che un onesto e abile karateka che svolge il proprio ruolo di occupante militare senza alcuna velleità sanguinaria, al contrario del prorio secondo, spregevole, sadico ed antipatico ma che, guarda caso, non lotta e preferisce usare la pistola.

Ho volutamente esasperato il messaggio dell'opera ma l'ho fatto perchè sia chiaro che, senza la consapevolezza di esso, tutti i favolosi combattimenti della pellicola (che comprendono diversi stili Cinesi come il Choy Li Fut e lo Shao Lin) non avrebbero valore e significato. Eppure si parla di coreografie magnifiche e, con mia grande sorpresa, rese il più possibile autentiche dall'intelligenza della macchina da presa, dallo scarso uso dei soliti trucchetti da wuxiapian e dall'eccezionale bravura degli attori che hanno sfoggiato grande tecnica e fedeltà agli stili in soluzioni acrobatiche mozzafiato.
Insomma, un tripudio.





Grandi film come questo non venivano girati da TROPPO TEMPO.

"Good kung fu does not have sex or age differentiation. Have to see who is using it... You will know immediately how it is fought!"

3 commenti:

Mr RED ha detto...

Ma basta...

Doner ha detto...

non riesco a smettere.
aiutami

Mr RED ha detto...

'Spetta che chiamo Mohamed "ti spacco il culo" Bruce Lee!