Questo blog genera un impatto sociale minore di zero!

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I'tagliani gente dotta?

17.11.09

Esperimento.

Dopo varie discussioni e litigate coi miei collegi di lavoro su Dan Brown e le sue "opere" (per le quali personalmente auspico un rogo al'Opernplatz di Berlino, per motivi di livello artistico, non di censura), ho deciso in uno slancio eorico ai limiti del seppuku di portare loro un pò di "illuminazione letteraria" per mano dei seguenti 3 titoli:



1) Jonah Martini (Crippa, Buscaglia): che ho passato a quel collega convinto che Il Codice Da Vinci contenga verità sconvolgenti, inedite ed incomprensibili fuori dalla cerchia di pochissimi eletti (cerchia di cui fanno parte tutte le casalinghe dello stivale, le commesse dei centri commerciali, le segretarie...); una storia che sicuramente non può far cambiare idea ma che indubbiamente indica la direzione giusta cui la narrativa tutta, stampata o a nuvolette, deve tendere quando si immerge nell'argomento della religione cristiana.
Un eccellente brevimano della "soluzione finale" che sarebbe idealmente rappresentata da un Cherudek di Evangelisti.



2) Batman, La Setta (Starlin, Wrightson & Wray): stigrancazzi. Fondamentalmente me lo sono portato dietro perchè è la lettura più placidamente vicina a The Wicker Man (quello di Hardy!) che ho in casa; e se devi fare una anti-danbraunata l'uomo di vimini è un'arma molto efficace.
Comunque la Gotham City e Wayne stesso trascinati nel vortice della violenza da un culto sotterraneo sono gli ingredienti di una storia di pipistrelli avvincente e perfetta. Incomparabile. La mia preferita.
Come sono monotono...

L'ultima, rullo di tamburi.



3) Pinocchio, storia di un bambino (Ausonia): "e se la fiaba del burattino fosse essa stessa una bugia? rileggendola al contrario se ne ricava un messaggio che spinge alla rivolta". Sono le note sul retro. Qui si cala l'asso. In questa situazione l'obbiettivo del volume è abbattere le pareti basso-populiste del "ah, ma tanto oggi è impossibile scrivere una storia nuova, puoi solo copiare, solo dèn braun ce l'ha fatta, caro lui..." e contemporaneamente de "il nuovo Pinocchio della rai è troppo bello perchè il grillo parlante lo fa la Littizzetto! Altro che Manfredi...".
Che è un pò come se uno ti pesta un piede per sbaglio e tu gli fai ingoiare del C-14.
Ho deciso di giocare duro portando una storia corrosiva, che ti arriva dritto al cuore sfracellandoti lo sterno. Perchè questo Pinocchio è un'opera che mette alla prova, che fa crescere la rabbia e il disagio verso tutto ciò che ci circonda.
Dopo averlo letto la prima volta ho vissuto almeno una settimana nell'odio più feroce per il prossimo. No jockin'.

Essì, combatto il piattume piccolo-borghese con tre fumetti, nessuna scusa, volevo fare il figo. E volevo farlo bene.

Due parole sul campione utilizzato: tre uomini sulla quarantina, di inquadramento professionale e reddito medio alti, istruzione di livello universitario, sposati con famiglia, senza particolari hobby o passioni sportive/culturali ad eccezione del campionato di calcio, politicamente schierati a sinistra per ammissione spontanea.


Ecco i risultati di questi consigli alla lettura, titolo per titolo, registrati all'atto della cessione dei volumi, in pausa caffè:

1) Jonah Martini viene accettato senza lamentele, complice un aspetto pulito che ricorda il fumetto italiano della vecchia scuola. Il fatto che sia ambientato in Italia e che racconti l'indagine di un miracolo fa sorridere. Ed'è un gesto di approvazione. Il danbrounite se lo porta via senza indugi. Andata!

2) Batman, La Setta (nella recentissima ristampa di Panorama, col cazzo che porto fuori casa l'originale...) risveglia l'adolescente che c'è in tutti noi. Io stesso, guardandolo di sfuggita coricato sul sedile passeggero, sentivo il volante trasformarsi in un joypad della play-uno. Ma è una magia che si infrange non appena il volume viene sfogliato:
"minchia, non ho mai visto tanto sangue in una storia di Batman!"
"ma... guardate, è veramente cupo, ma che storia è? Io mi ricordo che Batman faceva ridere!" (sic)
"'mazza quanto parlano, ma non scazzottano mai?" (il contrasto con l'affermazione sopra denota uno stato confusionale nei soggetti)
"ohi ma è lungo... lo devo leggere proprio tutto!?" (La Setta non va oltre le 180 pagine)
Tutto sommato queste dichiarazioni vengono oscurate dalla curiosità ed il volume se lo accaparra un dirigente, "quello simpatico" per la precisione, tra il ridacchiare del pubblico femminile. E due!

3) Il disastro. La sola copertina di Pinocchio mette in moto subdoli processi di autodifesa negli emisferi cerebrali dell'ultimo candidato:
"ah, ecco dove l'ha copiato: il silenzio dei cosi! dove c'è quel tizio che prende le grassone e le cuce assieme, sì!"
"ma... ma... è Frankenstein!" (a questa non ho saputo ribattere...)
Il delirio massimo però viene raggiunto aprendo il volume. Giuro, sapevo che il Pinocchio di Ausonia non era roba per tutti ma, cazzarola, questo no:
"Greg devi spiegarmi come fai a leggere questa roba, tu hai dei problemi..."
"maccheschifo gli escono i vermi dal naso?" (!?!?!?!?!?)
"e poi è fatto male, guarda, prima è un bimbo, poi è un grassone e nella pagina dopo è ancora un bimbo... questo qui non sa mica disegnare!" (Denbraun non utilizza il flashback, si capisce)
"ma perchè il gatto e la volpe invece sono disegnati bene, eh? Perchè? Perchè?"
"manoooooooooo lo sbudellano anche maddai, mi viene da vomitare!"
"no no non farmelo vedere che io con queste cose m'impressiono..." (una collega fugge dall'area ristoro)
"ma insomma come si fa a scrivere delle robe così? guarda che Pinocchio è una storia per bambini!" (doppio sic)
"egguarda che io leggevo dylan dog da giovane ma queste cose proprio non sono belle, no" (triplo sic)

A questo punto vado per gradi, spiego che sul retro del volume c'è scritto il perchè della storia (la frase riportata precedentemente) e che questo vada come minimo considerato, che la storia stessa è "capovolta", Pinocchio qui è di carne e tutti gli altri sono burattini, che questo espediente serve all'autore per contestualizzare la storia classica nelle problematiche socio-individuali di oggi, che nemmeno il Pinocchio originale è esattamente una storia all'acqua di rose o per fanciulli, che il contenuto grafico è "forte" per esigenza comunicativa. Che anche il dipinto più famoso di Picasso, porco giuda, è La Guernica e descrive un fatto di sangue, una strage sanguinosa ma che bisogna fare distinzione fra il significante dei corpi dilaniati ed il significato di denuncia contro la guerra; cerco anche di fare una connessione dicendo che i corpi orrendi e grotteschi del fumetto non sono lì per spaventarci, fanno da punto focale in cui riconoscere messaggi di falsità nei comportamenti che viviamo tutti i giorni...

Ma questa gran pompa ha lo stesso effetto di quando ne Il Declino dell'Impero Americano irrompe in salotto quello sfigato di Mario che, una volta accortosi che non si stava orgiando ma discorrendo di massimi sistemi, se ne torna da dov'è venuto assieme alla sua ignoranza, insultando tutti i presenti.
Quindi vengo mandato a cagare e lasciato lì, con la copia di Pinocchio a farmi compagnia. E' ANCORA qui da parte a me a farmi compagnia, la voce intanto si è sparsa in ufficio e qualche impiegata viene in pellegrinaggio per fare due smorfie alla copertina "cattiva".


Che dire. Sottolineo che nessuno dei tre volumi è stato ancora letto dal campione, si è trattato solo di una sfogliata veloce. Non resta che aspettare e registrare gli esiti delle letture "accettate". Nel frattempo mi lavo di dosso l'amarezza.

Potrei aggiungere qualsiasi altro pensiero a riguardo, fra i tanti suggeriti da altri lettori "diversi", come me.
Che non bisogna dare perle ai porci.
Che i blockbuster, i best-seller e la classifica di TV Sorrisi e Canzoni servono laddove la cultura viva e pulsante non riesce ad entrare.
Ma preferisco chiudere così:
"The human race has civilized itself, it's a miracle"
R.Waters


8 commenti:

Mr RED ha detto...

Se leggi il mio post (quello sotto al tuo) capirai che ci sono problemi ben più "pressanti" nella vita.

Doner ha detto...

la radice probabilmente è la stessa

Unknown ha detto...

ehi, grazie! ottimo esperimento, non c'è che dire.

PS Jonah Martini è ambientato nel NORD italia, precisamente a Orta San Giulio che ho preferito ribattezzare "Montelago" (non si sa mai).

Doner ha detto...

ecco, pure la figura dimmerda...
correggo!

google maps mi propone immagini formidabili tra l'altro.
bellezza a matriosca il tuo JM!
:)

Doner ha detto...

e poi alex, ho fatto questo tentativo perchè CREDO FERMAMENTE nella qualità delle mie letture.
inoltre ho la presunzione di poter contribuire ad elevare i meno fortunati attraverso di esse, perchè non credo nel "sistema di vita borghese che corrompe l'anima". l'essere corrotti è una scelta. e voglio offrire un'alternativa a chi mi sta accanto.

ma come sono bravo.

vediamo come va a finire...

e grazie a te per l'attenzione!

Unknown ha detto...

ok, hai vinto l'ante-anteprima: Jonah continua per ReNoir, sto scrivendo il secondo albo (92 tav in seppia come il primo) il disegnatore è cambiato, uscirà a Lucca 2010. sempre paesino nordico, stavolta andiamo a Crespi d'Adda. more infos presto sul mio blog.

Mr RED ha detto...

Troppo lontana...Lucca 2010 :(!
Se poi gli editori seguiranno la "scia Bonelli" (o Bonellide?) ci ritroveremo a dover sostenere delle code ancestrali allo stand DC (che è l'unico che ha capito come gira a Lucca...selezione all'ingresso :D!).

Doner ha detto...

ahah WOW

sei TROPPO gentile.

e io sono TROPPO contento!
sono commosso.

io sono il tipo di fan che i posti se li va a visitare tutti poco a poco...

in culo alla balena!